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L'etica e la politica

 Aristotele esprime le sue opinioni su: la dimensione individuale dell'uomo; la dimensione sociale dell'uomo; Riguardo alla dimensione individuale dell'uomo, Aristotele ritiene che l'uomo virtuoso utilizzi la ragione per: espletare l'attività intellettiva , propriamente umana, utilizzano le virtù dianoetiche   per raggiungere la sapienza , che è  accessibile a pochi uomini (filosofi); dominare gli impulsi sensibili e trovare in ogni cosa il giusto mezzo tra gli estremi, realizzando così le virtù etiche, ottenendo la saggezza , che è accessibile a tutti ; Rispetto alla dimensione sociale dell'uomo, il filosofo sostiene che l'uomo sia un animale politico , in quanto trova nella società la condizione della sua piena realizzazione e in virtù della sua natura socievole costituisce: la famiglia (cellula base della società); il villaggio  (insieme di famiglie); la polis (insieme di villaggi); Tutte questi insiemi formano la città-Stato . La forma migliore

Domande a p. 270-272 su Aristotele

  domande p.270: 1. La differenza, per Aristotele è rivolta all'etica, in quanto essa si riferisce a condizioni storiche e geografiche diversificate e deve tenere conto della libertà umana, nella sua valutazione. 2.  Aristotele si ispira al modello moderato del "giusto mezzo", ovvero basatosi su una vita concreta e moderata, rifuggendo, da ogni estremismo idealistico. 3. La sapienza è il mezzo che consente di raggiungere la felicità, secondo Aristotele, in quanto è l'unica virtù che costruisce un ideale di vita riservato a pochi. Questa virtù fa in modo che l'uomo possa raggiungere il fine dell'etica, la felicità, attraverso la condizione di benessere che l'uomo sperimenta quando sta bene con sé stesso, con gli altri e con l'ambiente che lo circonda. 4. La forma di amicizia perfetta secondo il pensiero aristotelico è la forma che si basa sulla virtù e sul bene, dove si stima l'amico in quanto persona. domande p.272: 1. L'obiettivo della politic

Domande testi a p. 262-263-264

  domande: p. 262 1. Il tipo di conoscenza, che Aristotele reputa fisica è quella che riguarda il movimento. In quanto riguarda anche la corruzione e la generazione. 2. Le varie parti diventano le causa da cui nasce il tutto. 3. Causa materiale. 4. Perché ogni cosa può avere della cause ben definite che non si intendono con le altre, possono essere diverse tra loro, ciò vuol dire che non esiste una causa unica. 5. La causa finale ha un ruolo importantissimo per la visione di Aristotele, in quanto tutto l'universo ha un fine; è stato creato per un fine, non è infinito ma ha un limite. In un certo senso può essere tangibile. Secondo me attribuire la causa finale ad elementi che non si possono controllare aiuta a rispondere a molte domande che una persona si può fare sull'ambiente che la circonda. p.263 1. Perché rispetta la mentalità greca, ovvero l'uno è meglio dei molti e che le cose finite sono migliori di quelle infinite. Per garantire un movimento eterno anche l'enti

domande au Aristotele a p. 260

domande: 1. Perché l'universo ha bisogno di una sostanza eterna e immobile e che non sia sovvetta a nessun cambiamento. 2. Perché è una sostanza completamente compiuta in se stessa e per far si che l'universo rimanga immobile c'è bisogno dell'esistenza di Dio. 3. Per Aristotele l'anima rappresenta il principio della vita immanente nelle cose animate ed è strettamente legata al corpo, ovvero materia. 4. Perché secondo la sua opinione tutta la conoscenza nasce dai sensi, la mente non è esclusivamente passiva ma anche attiva, in quanto attualizza e dà forma alle immagini.  Le tre tioologie di intelletto individuate da Aristotele sono: la conoscenza sensibile: derivata dai 5 sensi l'immaginazione: riproduzione mentale la conoscenza intellettiva: il concetto universale 

domande su Aristotele a p 244

  domande: 1. Le sostanze dal punto di vista ontologico sono i soggetti reali, gli individui concreti. Invece dal punto di vista logico, le sostanze sono dei soggetti logici a cui vengono riferiti vari predicati (categorie). 2. Le sostanze prime sono gli individui e le sostanze seconde sono generi o specie, che possono essere attribuite alle sostanze prime. 3. Perché è un'unione indissolubile di strutture o essenze immanenti e necessarie (forma) e di materiale indeterminato (materia). 4. Il divenire per Aristotele è uno stato dell'essere, ovvero lo stato dalla potenza all'atto.

domande su Aristotele a p. 240

  domande: 1. Perché Aristotele basa la sua ricerca sull'essere, su oggetti che possono essere percepiti tramite i sensi. 2. Aristotele divide in categorie la modalità di darsi dell'essere: sostanza  qualità  quantità relazione luogo tempo l'agire patire stato situazione

domande su Aristotele p. 234

  domande: 1. Le Scienze teoriche hanno come metodo quello dimostrativo, utilizzando questo metodo riescono a raggiungere il loro fine, ovvero la conoscenza disinteressata della realtà. 2. Le Scienze pratiche servono a guidare ed orientare il comportamento e la condotta degli uomini verso la felicità individuale e collettiva tramite l'etica e la politica. 3. La caratteristica principale delle scienze poietiche è che adottano metodi non dimostrativi, basandosi su delle verità relative e valide "in linea di massima".