Il pensiero dei fisici pluralisti: Anassagora

 Anassagora


Una delle prime figure di "scienziato":

Anassagora di Clazomene può essere considerato il primo vero "scienziato", date le sue ideologie ed il suo pensiero filosofico che riuscì ad diffondere ad Atene. Per esempio venne esiliato perché riteneva che il sole non fosse una divinità, ma bensì una massa infuocata.

Fu uno dei primi a trattare i fenomeni naturali, non come artefici divini, ma come effetti di cause naturali
Come testimonianza di questa nuova mentalità basata sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento abbiamo un aneddoto di Plutarco (45-125 d.C.).

Invece per la cosmologia, Anassagora mostra di avere una percezione delle dimensioni e delle configurazioni dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori. Infatti affermava che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi, ma che in realtà è più grande del Peloponneso.
Sosteneva anche che la luna ci appare più grande rispetto al sole perché è più vicina, nonostante sia più piccola del sole.


La teoria dei semi:

Anassagora elaborò la sua celebre teoria dei "semi", ovvero particelle piccolissime e invisibili di materia che combinandosi casualmente danno origine a tutte le cose visibili. Queste particelle differiscono per la qualità, sono infinitamente divisibili e infinite in quantità e numero.
Esse intervengono in qualsiasi cosa.

Per questo, Anassagora afferma che «tutto sta in tutto», in ogni cosa si trovano i "semi" di ogni altra cosa. 

Anassagora giunse alla conclusione che il concetto di "seme" sia la causa dei cambiamenti della natura. All'inizio egli dice che «tutto era uno», ovvero che i semi erano confusi insieme. poi avvenne il processo di differenziazione e di separazione. In pratica, nella natura, si parte da uno stato confusionale, disordinato per poi arrivare alla formazione degli organismi differenti, con caratteristiche e funzioni specifiche.

Però bisogna riconoscere che in tutte le cose permane una base comune ed unitaria, costituita da infiniti elementi invisibili.


Il noús come principio ordinatore:

Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza degli elementi originari, Anassagora fa riferimento ad una forza chiamata noús, ovvero l'intelligenza. Essa determina il movimento, che è la causa della separazione e composizione dei semi in base ad un ordine razionale.

La presenza di un principio che ha la funzione di ordinare, controllare e spiegare la realtà naturale rappresenta una conquista teorica notevole. 

L'intelligenza per Anassagora è un'energia illimitata, dotata di forza propria. La sua funzione e quella del dare forma al caos indistinto originario.
In particolare, secondo Anassagora, l'intelligenza ha generato un movimento vorticoso ne caos primordiale. Questo vortice, poi, ha prodotto la separazione degli elementi opposti.

Queste considerazioni fanno capire che Anassagora avesse una profonda consapevolezza della complessità del problema della struttura della materia.
Egli era consapevole che ci fossero ambiti che i sensi non erano in grado di esplorare in maniera adeguata, e che di conseguenza richiedevano l'aiuto dell'intelletto.

Il primo modello del sapere scientifico:

Anassagora sottolineò con forza la stretta connessione tra l'esperienza sensibile e l'intelligenza. 
In più delineò le caratteristiche che il sapere scientifico deve avere:
  • Il processo conoscitivo inizia dall'esperienza tramite i sensi: il cervello.
  • Rende stabili queste sensazioni: la memoria.
  • Interpreta i dati e formula ipotesi: l'intelligenza.
  • Le cose diventano oggetti della nostra manipolazione trasformazione: il sapere pratico e operativo.
Quest'immagine della scienza di Anassagora ebbe una grande risonanza nell'Atene democratica di Pericle, in quanto origine della tradizione scientifica dell'Occidente e con il passare del tempo si formerà la razionalità tecnico-scientifica.



domande:
1. Sono divisibili infinitamente e sono senza fine.

2. La funzione è quella di riordinare il caos.

3. Perché l'uomo fa un collegamento tra intelletto e mani per modificare la natura e sviluppare nuove tecnologie.
   

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