Gli Ionici e il problema dell'Arché

 Gli Ionici e il problema dell'Arché


La donna che continua a fare domande al saggio, pretende di sapere quale fosse il fondamento ultimo dell'universo.

Il racconto aiuta ad introdurre un argomento molto rilevante per i primi filosofi, i quali cercano una risposta razionale a domande di questo tenore:

  • QUAL É L'ORIGINE DELL'UNIVERSO?
  • COME SI SPEGA LA VITA SULLA TERRA?
  • PERCHÉ LE COSE SONO COME SONO E ACCADONO COME ACCADONO?
La Ⅰ° riflessione filosofica si sviluppa nella Ionia nei secoli Ⅶ - Ⅵ a.C.
Questo pensiero fu seguito da Talete. Anassimandro e Anassimene, tutti e tre di Mileto.
Non si hanno molte informazioni su di loro, ma è noto con certezza che possedevano alcune fondamentali consapevolezze di carattere tecnico-scientifico, ricevute dai Sapienti della Media e della Babilonia.
Essi hanno tentato di spiegare i fenomeni atmosferici e metereologici facendo ricorso a cause naturali e NON PIÚ MITOLOGICHE.
A loro va attribuito l'essersi interrogati per primi sulla natura multiforme e mutevole del mondo e di aver individuato una causa, un principio originario (Arché).
L'Arché rappresenta sua la materia che compone tutto ciò che ci circonda, sia la forza con cui viene creata, sia la legge divina e eterna che le governa.


Talete: l'acqua come principio originario:


Non si hanno prove che Talete abbia scritto delle opere, ma sul suo conto circolavano vari aneddoti; per esempio Platone narra che, Talete preso a studiare i fenomeni celesti inciampò e cadde in un pozzo, suscitando la curiosità di una serva della Tracia. La donna avrebbe commentato l'avvenimento dicendo che i filosofi hanno la testa fra le nuvole.
Questo episodio testimonia l'immagine negativa che della filosofia doveva circolare tra le persone semplici.
Aristotele, invece, ci racconta che Talete non era sbadato, anzi sapeva sfruttare le conoscenze metereologiche per arricchirsi.
Come tramanda Erodoto, Talete era anche un uomo politico.

Talete pensava che il principio primordiale fosse l'acqua, in quanto ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza.
Una descrizione di come l'universo, secondo Talete, era costituito: all'inizio esisteva solo il grande Oceano, da cui si sono sviluppati la terra e i corpi celesti.
L'idea che l'acqua fosse l'origine appartiene anche ad altre culture, come per esempio gli Egizi con le acque del Nilo.

In conclusione Talete per spiegare l'origine dell'universo utilizza soltanto argomentazioni razionali.

domande:
1. Su quale oggetto di studio si concentra principalmente la riflessione dei filosofi ionici?

Il principale motivo che unifica i fenomeni

2. Qual è il significato del termine "Arché"  

Significa origine, in greco

3. Sulla base di quali presupposti Talete arriva a formulare l'ipotesi che l'acqua sia all'origine di tutte le cose?

Perché ogni essere vivente è intriso in questa sostanza. 


Anassimandro: "l'apeiron" come fondamento del reale


Anassimandro (nato a Mileto intorno al 610 a.C.), concittadine e contemporaneo di Talete, pesava che la filosofia approfondisca la sua diversità dai miti cosmologici. Infatti fu il primo ad utilizzare il termine Arché e trovò la sostanza primordiale in un principio indeterminato detto Ápeiron, che significa "senza confini".
Anassimandro abbandonò l'idea che all'origine ci possa essere un elemento specifico.
Egli si pone il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale, infatti ritenne che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governato de una legge necessaria, chiamata Dike (la Giustizia).
La separazione avviene tramite un movimento rotatorio, in virtù del caldo e freddo, secco ed umido ed altri contrari si sviluppino. Tramite questa separazione si generano infiniti mondi.
La separazione, secondo Anassimandro, è allo stesso tempo sia la base della vita sia una fonte di infelicità, in quanto gli individui mantengono la nostalgia per il "tutto originario".
In sostanza la separazione è causa sia degli eventi felici e di serenità, sia delle guerre e momenti di dolore.


Anassimene: l'aria come principio delle cose


Anassimene (586-525 a. C. a Mileto) identificava il primo principio con l'aria, o "respiro", paragonando l'universo alla vita dell'uomo.
Egli attribuì al primo principio i caratteri dell'infinità e del movimento incessante: l'aria è la forza che anima il mondo è il principio di ogni mutamento.
Anassimene spiegò la trasformazione e la generazione delle cose tramite i processi di condensazione e rarefazione: quando l'aria incomincia a rarefarsi diventa fuoco; quando si condensa progressivamente diventa vento.


domande:
1. Spiega in che senso "l'ápeiron" è un principio indeterminato?

 Perché non è un elemento specifico.

2. In che modo, secondo Anassimandro, le cose derivano dalla sostanza primordiale?

Tramite un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria.

3. Perché secondo Anassimene l'aria è il principio primo dell'universo?

Perché la trasformazione e la generazione delle cose è spiegata tramite i processo di condensazione e rarefazione.

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