Parmenide e il pensiero dell'essere

Parmenide e il pensiero dell'essere


Il poema di Parmenide:

La visione di Parmenide è completamente differente da quella di Eraclito, infatti viene ricordato come il filosofo dell'unità e della stabilità.

Parmenide visse ad Elea, la odierna Velia, in un ambiente culturale intellettuale aristocratico.

Scrisse un poema in versi intitolato "Sulla natura", di cui ci restano solo il proemio e vari frammenti.
Quest'opera fu scritta in esametri perché in questa forma la prosa filosofica, come anche la poesia dell'epoca, trasmettevano un vastissimo repertorio di immagini e di idee. Inoltre in quest'opera, Parmenide, affrontò come argomento l'aspirazione ad una sapienza sacrale e di ascendenza sacerdotale. Non è un caso che infatti si immagina di essere trasportato su un carro dalle Muse alle porte del Sole e di ricevere da una dea la rivelazione sulla verità che dovrà comunicare al modo.

Anche se si basa su un atto religioso, la materia del messaggio di Parmenide e le movenze argomentative del suo discorso sono decisamente filosofiche e razionali.
 

Solo l'essere esiste e può essere pensato:

Il messaggio di Parmenide è complesso e espresso in modo oscuro: l'essere è, quindi non può non essere ed invece il non essere non è, quindi non può essere; in poche parole solo l'essere può esistere e il non essere non esiste e non può neanche essere pensato.
Per Parmenide il termine "essere" viene inteso come ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste nella pienezza assoluta e perfetta: se una cosa esiste, secondo il suo pensiero, non nasce, non perisce, né cambia né si muove; questi sono i processi del non essere all'essere e viceversa, ma semplicemente come è. Si tratta di un punto di vista nettamente antagonista alla concezione dinamica dell'universo di Eraclito.

Parmenide ha dato inizio all'ontologia, lo studio dell'essere in quanto essere.

Questa visone del mondo statica è speculare alla concezione politica di Parmenide, il quale fu un pensatore aristocratico che si opponeva sia all'espansione del ceto democratico sia ai nuovi sapere legati alle arti meccaniche e tecniche.
Ѐ opportuno dire che il pensiero parmenideo si basa sulle dimostrazioni logiche estremamente rigorose. Anzi si può affermare che, in filosofia con Parmenide, si tende a valutare con scrupolo ogni tesi ed a sostenerla con argomentazioni razionali.
La preferenza di Parmenide per l'essere inteso come uno, necessario, immobile, finito, omogeneo ed eterno deriva da un procedimento logico sottile ed avveduto.


La deduzione logica degli attributi dell'essere:

Il processo logico di Parmenide parte dal presupposte che il mondo non possa derivare dal nulla, perché se derivasse dal nulla sarebbe la fine della realtà e del pensiero: ciò che deriva dal nulla è destinato inevitabilmente a farvi ritorno.

Il problema, dopo aver definito che l'essere è e il non essere non è, è definire i caratteri essenziali dell' "essere", in maniera tale che non siano in contraddizione con l'affermazione centrale dell'essere come unica realtà esistente e pensabile.
In particolare, Parmenide riuscì a definire alcune caratteristiche: 
  • l'essere è ingenerato e imperituro: ovvero se nascesse dovrebbe nascere dal non essere, e questo è impossibile; lo stesso vale per la morte.
  • l'essere è eterno: cioè non ha né passato né futuro.
  • l'essere è immutabile e immobile: infatti ogni movimento richiede una contaminazione tra uno stato A ed uno stato B dei corpi, in cui B deve essere concepito come differente da A.
  • l'essere è finito: secondo la mentalità greca è data dalla finitezza (perfezione, completezza). Da questo punto di vista, Parmenide dice che l'essere è una sfera.

Una verità difficile da accettare:

Parmenide con la definizione dei caratteri dell'essere, fondò le basi per alcuni principi logici fondamentali; essi sono:
  1.  il principio di identità: A = A; l'essere è identico a se stesso:
  2. il principio di non contraddizione: l'essere è, dunque non può non essere;
  3. il principio del terzo escluso: ogni cosa può essere o non essere (la terza opzione non esiste);
Parmenide prese atto che la sua teoria era difficile da interpretare, infatti poi la presentò come una dura verità che in pochi possono condividere con lui. Però egli capì che con questo mondo unico coesisteva l'immagine di un universo variegato ed in continuo divenire. Le due visioni della realtà.

domande:
1. Che l'essere è e non può essere il non essere.
2. Il rapporto di stabilità e che tutto segue delle regole logiche ben precise.
3. Dopo il processo di definizione dell'essere e le caratteristiche di quest'ultimo sono: L'essere è ingenerato ed imperituro, è eterno, è immutabile e immobile e infine è finito.


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