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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Ippocrate e la medicina scientifica

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  Ippocrate La medicina come modello della scienza: La più completa conciliazione tra scienza e tecnica si rifà nella medicina del Ⅴ secolo a.C.  È proprio nella pratica medica   perché "la mano e l'intelletto trovano un'integrazione,  in quanto si cerca di alleviare o di guarire i dolori del paziente tramite l'intelletto.  E questo tipo di medicina è quella di Ippocrate di Cos. L'importanza nella scuola di Ippocrate è nel metodo , il quale consiste con l'iniziare con l' analisi empirica , sintomi del paziente, e poi si continua attraverso l'attenta interpretazione dei risultati dell'osservazione. In questa procedura risulta molto importante il riconoscimento dei segni della malattia . Ogni malattia viene catalogata con la consapevolezza  che non è possibile evitare un margine di incertezza che pertanto l'approccio alla terapia è sempre probabilistico . Una visione unitaria dell'organismo da curare: Il merito principale della scuola di Ippoc

Il pensiero dei pluralisti: Democrito

  Democrito La teoria degli atomi: Democrito di Abdera elaborò un sistema concettuale che si può definire scientifico. Il problema che Democrito, come anche gli altri pluralisti, cercano di risolvere è   il conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza. Infatti egli elaborò una visione materialistica dell'universo , in cui mutamento e permanenza sono tenuti insieme e conciliati. Secondo Democrito gli elementi originari e fondamentali dell'universo sono  gli atomi, particelle minimi ed indivisibili di materia  di cui tutte le cose sono costituite. Gli atomi sono infiniti ed identici tra di loro dal punto di vista qualitativo , ma sono diversi nell'ambito della quantità . Aggregandosi e disgregandosi essi determinano la nascita e la morte di tutte le cose . Come esempio possiamo usare le lettere, che in base alla loro vicinanza ed combinazione creano delle parole diverse: amor Roma ramo mora Si può osservare come gli atomi di Democrito abbiano le stesse

Il pensiero dei fisici pluralisti: Anassagora

 Anassagora Una delle prime figure di "scienziato": Anassagora di Clazomene può essere considerato il primo vero "scienziato", date le sue ideologie ed il suo pensiero filosofico che riuscì ad diffondere ad Atene. Per esempio venne esiliato perché riteneva che il sole non fosse una divinità, ma bensì una massa infuocata. Fu uno dei primi a trattare i fenomeni naturali, non come artefici divini, ma come effetti di cause naturali Come testimonianza di questa nuova mentalità basata sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento abbiamo un aneddoto di Plutarco (45-125 d.C.). Invece per la cosmologia, Anassagora mostra di avere una percezione delle dimensioni e delle configurazioni dell'universo migliore di quella dei suoi  predecessori. Infatti affermava che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi, ma che in realtà è più grande del Peloponneso. Sosteneva anche che la luna ci appare più grande rispetto al sole perché è più vicina, nonostante s

Il pensiero dei fisici pluralisti: Empedocle

  Empedocle  Empedocle di Agrigento viene presentato dalla tradizione come un medico, poeta, taumaturgo e perfino mago, ma proprio lui è uno dei precursori del nuovo approccio di carattere scientifico, nel Ⅴ secolo a.C.  Le radici dell'universo: Nella sua opera Sulla natura , Empedocle, presenta la nascita dell'universo a partire dalla situazione originaria di una totalità indifferenziata, lo sfero , in cui si confondono e mescolano il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria , che rappresentano le "quattro" radici , ovvero i quattro elementi primordiali. Tali principi sono eterni, immutabili ed identici e se stessi. Le forze cosmiche: Empedocle ipotizza che la causa che spinge gli elementi a separarsi, infrangendo l'unità dello sfero, sia il fatto che esistano due forze cosmiche, l'amore e l'odio. Separando o mescolando le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la dissoluzione di tutte le cose.  Per Empedocle la vita e la morte vengon

Zenone e i paradossi logici

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 Zenone e i paradossi logici: Zenone proveniva dalla città di Elea , 489 a.C. circa e fu un fedele discepolo di Parmenide.  Con le sue argomentazioni logiche affermò che chiunque si fosse allontanato dalle idee del suo maestro sarebbe caduto in una serie di contraddizioni logiche.   Zenone obbiettava chiunque affermasse che: La pluralità dell'essere e delle cose (i pitagorici) Il movimento (Eraclito e gli eraclitei) Tutti i suoi argomenti possono essere ricondotti a questa affermazione: se si ammette che la realtà è mutevole e molteplice, si cade nell'assurdo.  Zenone utilizzava un metodo in cui ammetteva le ipotesi dell'avversario al fine di dimostrarne i paradossi. Dopo avere utilizzato questa riduzione all'assurdo delle tesi avversarie si ritorna a quelle del maestro. La confutazione delle tesi sul movimento: Uno dei più celebri argomenti zenoniani è quelli dei paradossi , ovvero quello di "Achille dal piede veloce", adoperato per contestare la tesi a fa